Il particolato atmosferico, una delle principali fonti dell’inquinamento urbano, è co-stituito da particelle solide e liquide, di origine naturale e antropica, aventi dimensioni variabili da pochi nanometri a centinaia di μm. La pericolosità del particolato atmosferico per la salute degli organismi viventi sta nella sua capacità di penetrare, anche profondamente, nelle vie respiratorie, a seconda del diametro medio delle particelle che lo compongono. In tal modo microinquinanti organici e inorganici adsorbiti sulle particelle possono essere veicolati all’interno degli organismi, con poten-ziali effetti nocivi per la loro salute. Tra i microinquinanti organici presenti sul particolato atmosferico vi sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), costituiti da due o più anelli benzenici tra loro condensati. Tali composti si originano da processi di combustione incompleta di materiale organico (motori degli autoveicoli, impianti di riscaldamento, processi industriali di vario genere). Gli IPA sono classificati dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) come potenziali agenti cancerogeni, a causa della loro particolare struttura chimica. Tra essi, il benzo[a]pirene è considerato un agente cancerogeno di classe 2A (probabile cancerogeno per l’uomo) ed è l’unico IPA per cui sia stato fissato un valore limite di concentrazione in aria. La normativa italiana relativa agli inquinanti organici e inorganici nel particolato at-mosferico [1-2] fissa il valore obiettivo di 1 ng/m3 per il benzo[a]pirene, relativo al tenore totale di inquinante nella frazione di PM10, calcolato come media su un anno civile. Presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) è stata sviluppata una procedura metrologicamente riferibile per la quantificazione degli IPA nel particolato urbano. Quali analiti principali sono stati scelti i 16 IPA definiti prioritari dalla United States Environmental Protection Agency (USEPA). La procedura è articolata in diverse fasi: campionamento di particolato atmosferico, svolto presso il dipartimento di Chimi-ca Analitica dell’Università di Torino, preparazione dei campioni e loro analisi median-te gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS), quantificazione degli IPA nei campioni reali e valutazione dell’incertezza associata alle concentrazioni dei differenti analiti. La quantificazione degli IPA è stata effettuata utilizzando il meto-do dello standard interno, secondo quanto indicato in [3]. Per garantire la riferibilità metrologica delle misure, le soluzioni di taratura sono state preparate per diluizione gra-vimetrica del CRM 2260a, prodotto dal National Institute of Standards and Technology (NIST). Quale standard interno, è stato invece utilizzato il CRM NIST 2270, contenente alcuni IPA marcati isotopicamente. L’incertezza di misura è stata valutata tenendo conto delle fonti di incertezza significative all’interno della procedura, in particolare dell’incertezza di preparazione delle soluzioni gravimetriche e dei campioni reali, nonché della ripetibilità strumentale del GC-MS.

Determinazione quantitativa di IPA nel particolato urbano / Rolle, F; Maurino, V; Sega, Michela. - (2011), pp. CD rom-cd rom. (Intervento presentato al convegno VII Congresso "Metrologia & Qualità" 2011 tenutosi a Torino).

Determinazione quantitativa di IPA nel particolato urbano

ROLLE F;SEGA, MICHELA
2011

Abstract

Il particolato atmosferico, una delle principali fonti dell’inquinamento urbano, è co-stituito da particelle solide e liquide, di origine naturale e antropica, aventi dimensioni variabili da pochi nanometri a centinaia di μm. La pericolosità del particolato atmosferico per la salute degli organismi viventi sta nella sua capacità di penetrare, anche profondamente, nelle vie respiratorie, a seconda del diametro medio delle particelle che lo compongono. In tal modo microinquinanti organici e inorganici adsorbiti sulle particelle possono essere veicolati all’interno degli organismi, con poten-ziali effetti nocivi per la loro salute. Tra i microinquinanti organici presenti sul particolato atmosferico vi sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), costituiti da due o più anelli benzenici tra loro condensati. Tali composti si originano da processi di combustione incompleta di materiale organico (motori degli autoveicoli, impianti di riscaldamento, processi industriali di vario genere). Gli IPA sono classificati dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) come potenziali agenti cancerogeni, a causa della loro particolare struttura chimica. Tra essi, il benzo[a]pirene è considerato un agente cancerogeno di classe 2A (probabile cancerogeno per l’uomo) ed è l’unico IPA per cui sia stato fissato un valore limite di concentrazione in aria. La normativa italiana relativa agli inquinanti organici e inorganici nel particolato at-mosferico [1-2] fissa il valore obiettivo di 1 ng/m3 per il benzo[a]pirene, relativo al tenore totale di inquinante nella frazione di PM10, calcolato come media su un anno civile. Presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) è stata sviluppata una procedura metrologicamente riferibile per la quantificazione degli IPA nel particolato urbano. Quali analiti principali sono stati scelti i 16 IPA definiti prioritari dalla United States Environmental Protection Agency (USEPA). La procedura è articolata in diverse fasi: campionamento di particolato atmosferico, svolto presso il dipartimento di Chimi-ca Analitica dell’Università di Torino, preparazione dei campioni e loro analisi median-te gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS), quantificazione degli IPA nei campioni reali e valutazione dell’incertezza associata alle concentrazioni dei differenti analiti. La quantificazione degli IPA è stata effettuata utilizzando il meto-do dello standard interno, secondo quanto indicato in [3]. Per garantire la riferibilità metrologica delle misure, le soluzioni di taratura sono state preparate per diluizione gra-vimetrica del CRM 2260a, prodotto dal National Institute of Standards and Technology (NIST). Quale standard interno, è stato invece utilizzato il CRM NIST 2270, contenente alcuni IPA marcati isotopicamente. L’incertezza di misura è stata valutata tenendo conto delle fonti di incertezza significative all’interno della procedura, in particolare dell’incertezza di preparazione delle soluzioni gravimetriche e dei campioni reali, nonché della ripetibilità strumentale del GC-MS.
2011
VII Congresso "Metrologia & Qualità" 2011
Torino
none
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